Sunday, December 16, 2007

Domande:

cos'è una repubblica?

cos'è un governo?

cos'è una camera?

cos'è un senato?

cos'è un partito?

cos'è il proporzionale?

cos'è il referendum?

cos'è lo sciopero?

cos'è una manifestazione?

cos'è un'associazione?

cos'è un gruppo?

cos'è una famiglia?

cos'è un essere umano?

C'è una risposta profonda per ognuna di queste parole, che va aldilà di quella puramente semantica, ed è in modo profondo che noi esseri umani, dovremmo cominciare a darci delle risposte.

Nella società delle selezioni, delle mansioni, dei ruoli, delle competenze specifiche si è perso il piacere e il senso di essere una moltitudine, di essere variopinti, di essere ampi.

In un paese dove 100.000 persone in strada, non hanno più un valore, e dove altri 60 milioni di persone guardano nelle loro case(loro piccola porzione di spazio inviolabile) dentro gli schermi (loro piccolo spazio mentale, di ricerca e di arrichimento culturale) quello che succede fuori, filtrato da 1o, 100, 1000 veli; ancora ci si domanda:

cosa c'è che non va?

Allora a questa domanda si cominciano a dare risposte diverse, ognuno risponde per quello che riguarda il suo ruolo, la sua mansione, la sua competenza specifica, ovviamente senza curarsi della risposta altrui, generando così un non ascolto che si propaga in modo concentrico nelle orecchie e nei cuori, che a sua volta genere l'isolamento umano (che è molto di più dell'individualismo).

Siamo al centesimo piano del palazzo... oh oh... c'è un problemino:

mancano gli altri 99 piani! e anche le fondamenta.

A questo punto è proprio il momento di ricominciare da capo, dal singolo, da noi stessi; con dignità, con onore, con speranza. Riaprendo occhi e cuore. E' tempo di rivoluzione. Di RIVOLUZIONE UMANA.

Ognuno a suo modo. Senza falsità. Senza inganno.

Elsa Morante in "PICCOLO MANIFESTO DEI COMUNISTI" scriveva:

1. Un mostro percorre il mondo: la falsa rivoluzione.

2. La specie umana si distingue da quelle degli altri viventi per due qualità precipue. L'una costituisce il disonore dell'uomo; l'altra, l'onore dell'uomo.

3. Il disonore dell'uomo è il Potere. Il quale si configura immediatamente nella società umana, universalmente e da sempre fondata e fissa sul binomio: padroni e servi - sfruttati e sfruttatori.

4. L'onore dell'uomo è la libertà dello spirito.....

5. In quanto onore dell'uomo, per definizione la libertà dello spirito sia come espressione che come godimento, è dovuta a tutti gli uomini. Ognuno ha il diritto e il dovere di esigere per sé e per tutti gli altri la libertà dello spirito.

6. Tale esigenza universale non può essere attuata finchè esiste il Potere. Difatti è evidente che essa è negata in principio sia allo sfruttato che allo sfruttatore, sia al padrone che al servo.

13. .... Una folla consapevole che afferma la libertà dello spirito è uno spettacolo sublime. E una folla accecata che esalta il Potere è uno spettacolo osceno: chi si rende responsabile di una simile oscenità farebbe meglio a impiccarsi.

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