Saturday, July 3, 2010

guarda se ho lasciato l’orecchino

di giada con la clip, sul comò
vicino ai quaderni di Satie
guarda se ci sono i sandali
romani, vicino alla porta bianca
cerca il mio cappello rosso
forse in cucina, dove c’è il caffè
ricorda se stanotte ha cantato
la civetta, sull’ulivo storto a sinistra
se c’erano le lucciole nel prato
se i tuoi sogni nei miei
sono venuti alle tre e mezza in punto
se il mio nome esplodendo ha lasciato
schegge nel tuo cuore cavo
se le stelle da un velo coperte
si sono spente di colpo, se il blackout
ti ha piegato la mente, e finalmente riposo
come facessi la neve di nuovo, hai desiderato
la stessa vita di me
guarda il sorriso inciso nella carne, che si apre
da un seno all’altro, ferisce il petto
ma non piango, oggi no domani
forse un’altra volta
e ancora, ancora un’altra

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