Te lo giuro domani vengo, te lo giuro.
Domani vengo e ti porto un mazzo di fiori. Dei cioccolatini.
Ti riempio di baci te lo giuro ti do tanti baci. Ti darò tanti di quei baci domani da farti svenire.
Si.
Si te lo giuro faremo anche l’amore te lo prometto, questa volta non è una bugia
Io sono qua e ti aspetto. È gia domani, e ti aspetto, non sei mica arrivato.
Non sono arrivati i fiori. Non sono arrivati i cioccolatini. Non sono arrivati i baci.
E' arrivato soltanto il vuoto.
Il vuoto e il silenzio. Ma io sono qua e aspetto.
Aspetto la sera. Aspetto il buio. Aspetto di dormire. Aspetto di svegliarmi. Aspetto un’altra telefonata. Un’altra speranza. Un altro tradimento. Un’altra attesa. Un’altra stanza. Un’altra inutile attesa in un’altra stanza. Io ti aspetto sempre ma tu non arrivi mai.
Sono stata in equilibrio sul filo ma tu non sei arrivato. Sono stata nel vuoto. Nel silenzio.
Mi servivano il vuoto e il silenzio, per stare in equilibrio sul filo, ma tu non sei arrivato.
Mi sono concentrata per rimanere in equilibrio sul filo, il più a lungo possibile, ma non sei arrivato. Ed io sono caduta. Sono caduta dal filo. Ma ho di nuovo deciso di aspettare perché forse saresti arrivato.
Ho aspettato a lungo, passando in rassegna tutti i ricordi, i bei ricordi, poi i bei ricordi sono finiti e mi sono rimasti solo i brutti ricordi, i brutti sogni, gli incubi.
Ho continuato ad aspettare.
Io ti aspetto sempre ma tu non arrivi mai.
Passano le ore, i giorni, i mesi, gli anni.
Non si aspetta chi non arriva mai.
Un giorno poi si smette di aspettare, allora forse arriva qualcosa, ma poi quel qualcosa se ne va di nuovo, allora si ricomincia ad aspettare .
Siamo corpi! Corpi che aspettano. Ma aspettano cosa?
Io adesso aspetto te, domani forse aspetterò qualcun altro, un giorno aspetterò un figlio, e sarà un bel giorno. Ma quando mio figlio sarà arrivato, quando gli avrò dato il latte, quando l’avrò lavato e curato, quando mio figlio avrà imparato a camminare, a parlare, a muoversi da solo nel mondo e se ne andrà da questa stanza, io cosa farò?
Ricomincerò ad aspettare. E cosa. E chi?
Aspetterò te. Ancora te. Sempre te. Che non arrivi mai, che non sei mai arrivato.
Sono qui. Ad aspettare, sono sempre stata ad aspettare, sono chiusa in questa stanza dall’eternità, dalla notte dei tempi. Sono sempre stata chiusa in questa stanza. Ad aspettare!
Aspetto. No. No che non lo sai. Non lo sai che cosa aspetto.
PERFORMANCE "WAITING ROOM" - MUSEO AMEDEO LIA - 24 NOVEMBRE 2007
Sunday, March 30, 2008
WAITING ROOM
Posted by
elisa
at
9:18 PM
Labels: Museo Amedeo Lia, performance, Premio Exodus, teatro
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2 comments:
questi sono scatti commoventi.
nicole
ciao nicole,
grazie davvero!
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