Ti lascio pezzi come arti, che
si staccano pesanti, ti lascio
vuoti che non voglio, fatti
di ferrei silenzi, ti lascio
le mie lacrime, che diventano
polari e ricoprono la terra, di
un ghiaccio vasto e frastagliato
ti lascio nella bocca: succo
di limone, ti lascio uno spartito
che suona un rumoroso disordine
-e perdonami
se nel chiudere la porta, dimentico
sempre di dirti grazie.
Sunday, December 30, 2007
s.l.05
Posted by
elisa
at
1:12 PM
Labels: versi liberi
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